sabato 11 ottobre 2014

EMOZIONI AL SODIO

   Troppo spesso nell'illuminazione pubblica si vedono o vengono pubblicizzate trionfalmente sostituzioni delle lampade al sodio con led, sbandierando la causa del risparmio energetico e della migliore visibilità (resa cromatica, riconoscimento dei volti) che consente la luce bianca (calda o fredda che sia, sempre bianca) delle lampade led. E spesso senza il minimo studio e progetto illuminotecnico.
Alcune strade e stradine dei centri storici, perdono improvvisamente  la delicatezza rilassante della loro luce gialla, che è ciò che le caratterizza maggiormente e invita a tranquille passeggiate, incontri romantici, curiose esplorazioni, nell'intimità che la sera, la notte possono dare. Improvvisamente una luce chiara le pervade, tutto è più nitido, gli edifici sono sempre uguali a come li vediamo alla mattina, e ci tocca anche identificare per forza chi incontriamo. Ogni atmosfera è perduta, le strade notturne sono snaturate, sembra giorno. Un'amministrazione pubblica dovrebbe perseguire una buona progettazione (come fa per la rete fognaria), e la conservazione dei valori della sua città (i vincoli paesaggistici non valgono quando tramonta il sole?) e doverosamente e automaticamente consultare un progettista della luce, che ovviamente oltre a fare due calcoli (doverosi, spesso forse si procede "a occhio"), consideri anche l'anima del luogo in cui si interviene.   

A proposito, anche se le emozioni descritte sono diverse, vi invito a leggere questo racconto qui

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