mercoledì 28 gennaio 2015

LA LAMPADA DI WOOD

  

  E' spesso usata per effetti speciali in discoteca o in spettacoli: emette una debole luce blu, o non emette alcuna luce, e rende luminose solo alcune cose bianche (es. occhi, denti, vestiti) o dipinte con particolari colori. Si tratta di una lampada fluorescente che emette solo onde UV (quindi invisibili) e poche nel campo del visibile.

  Il tubo della lampada non è rivestito da polveri fluorescenti, è invece colorato di blu o viola con ossido di nichel, per consentire una debole luminosità se la lampada è accesa, o di nero (vetro di Wood). Le onde elettromagnetiche ultraviolette hanno lunghezza d'onda inferiore alle onde dello spettro visibile. Alcuni materiali che contengono fosfori, se colpiti da raggi UV, ne riducono l'energia nel campo del visibile, emettendo luce visibile. Esistono moltissimi materiali che contengono fosfori: unghie, occhi, capelli, detersivi (per questo i vestiti bianchi si illuminano), la carta (perché sbiancata), alcuni tessuti e oggetti in plastica, alcuni alimenti, per esempio la banana, i pennarelli evidenziatori.

  Le onde utilizzate generalmente nella lampada di Wood sono le UV-A, non dannose per la salute. Il pericolo sta nel fatto che la lampada si riscalda moltissimo quando è accesa, quindi occorre molta attenzione e precauzioni per non ustionarsi e la lampada va schermata.

  Le UV-B e le UV-C sono meno utilizzate perché più pericolose: le UV-B servono soprattutto in medicina legale, le UV-C per sterilizzare, in quanto emettono radiazioni distruttive. Con queste onde occorre fare molta attenzione: vanno usate per brevi periodi da personale esperto o in dispositivi idonei, e occorre utilizzare opportune protezioni e occhiali.


  La lampada di Wood prede il nome dallo scienziato statunitense Robert Williams Wood, ed è stata inventata e realizzata per la prima volta da William H. Byler, nel 1935. E' detta anche luce nera o lampada UV o lampada BLB (Black Light Blue)

 Oltre che per usi “spettacolari”, è molto utilizzata in ambito scientifico (per esempio “illumina” particolari batteri), dermatologico (evidenzia alcuni fughi o malattie della pelle) e medico-legale (individua tracce organiche, che contengono fosfori) o scoprire documenti contraffatti (se egli originali sono utilizzati pigmenti fluorescenti).



  Frequente il ricorso alla lampada di Wood nel campo dello studio di antichi documenti o del restauro: può rilevare scritte non più visibili o evidenziare ridipinture successive. Infatti nei pigmenti e nelle sostanze più antiche, col passare del tempo avvengono reazioni chimiche che rendono i composti più fluorescenti, mentre le pitture sovrapposte, meno antiche, esposte alla lampada UV, risultano più scure, non illuminate.

Fonti:


martedì 20 gennaio 2015

SCIAMI DI SPAXELS DANZANO NEL BUIO


   Ars Electronica Futurelab, di Linz, propone questi video (e su youtube ce ne sono molti altri) di loro performance in cui si utilizzano sciami di Spaxels, cioè quadrocopter (droni con quattro eliche) con luci a LED, studiati e messi a punto dal 2012.

   Il termine Spaxel è un neologismo derivato dalla fusione dei termini  space+pixel, pixel 3d, infatti i droni, muovendosi possono "disegnare" in aria, forme tridimensionali. 

  Gli Spaxel si muovono nel cielo buio, coordinati da terra, con appositi software di computer grafica 3D. Sembrano luci magiche, o misteriosi UFO, che incantano coi loro movimenti sincronizzati al ritmo di musica: uno spettacolo tra arte e scienza.


  Attualmente il loro utilizzo è legato agli effetti artistici sorprendenti che possono produrre in moderni "spettacoli pirotecnici" o come effetto speciale in rappresentazioni teatrali.

 Ma dai laboratori di Ars Electronica assicurano che il viaggio è appena incominciato: sono ancora molti gli sviluppi e le messe a punto da studiare, nonché gli utilizzi di questi sciami di droni, per ora composti al massimo da 50 elementi, ma che si spera di riuscire ad ingrandire. 

  Possibili utilizzi si potrebbero sperimentare nel campo dell'architettura e dell'ambiente, per esempio riproducendo tridimensionalmente con Spaxels un volume architettonico in progetto per verificarne l'impatto ambientale.

Fonti:


lunedì 19 gennaio 2015

LUCE LIQUIDA

  Aziende e progettisti sono continuamente alla ricerca di soluzioni nuove e sostenibili. 
Con questo spirito nasce l'idea di sfruttare il flusso dell'acqua per accendere i led integrati nel soffione della doccia. Una turbina installata all'interno del soffione produce l'energia necessaria ad alimentare i led, che emettono una discreta illuminazione. L'effetto è senz'altro suggestivo: l'acqua sembra luminosa: la luce può essere bianca o colorata, per sfruttare i benefici della cromoterapia. Il colore può essere scelto con un telecomando waterproof. Il collegamento del soffione è analogo a quello di un qualsiasi altro soffione, non essendo necessario alcuna alimentazione elettrica dalla rete. Questi prodotti innovativi sono "Dynamo Shower", con luce bianca, e "Dynamo Rainbow", con luce colorata", di CRISTINA Rubinetterie.




  Esistono in commercio, a buon mercato, soffioni con dynamo che sfruttano lo stesso principio per emettere luce colorata. La differenza è nel design, nella qualità del prodotto, e nel fatto che il colore della luce non è regolabile a piacere, ma cambia o in modo ciclico o con il calore dell'acqua: in questo caso, per fare la luce azzurra dovete fare una doccia fredda! 


Immagini da http://www.cristinarubinetterie.it/

lunedì 5 gennaio 2015

INNOVAZIONE E LUCE NELL'ARTE DI DAAN ROOSEGAARDE

 
Rainbow Station (da www.studioroosegaarde.net)
 
  Un insolito arcobaleno notturno incanta i viaggiatori alla Centraal Station di Amsterdam, solo per pochi minuti, entro un'ora dopo il tramonto, ogni sera. L'installazione è “Rainbow Station” di Daan Roosegaarde, geniale designer olandese, che ha lavorato con gli astronomi dell'Università di Leiden per questo progetto, che celebra i 125 anni della stazione e l'inizio dell'Anno Internazionale della luce. Per creare l'arcobaleno si utilizza un obiettivo a cristalli liquidi che proietta i colori dello spettro luminoso e crea l'effetto colorato sulla vetrata della galleria della stazione.

  In tutti i suoi progetti Roosegaarde riesce a stupire per la sua capacità di coniugare scienza, arte, e natura, con un'accentuata sensibilità rispettosa dell'ambiente. Inoltre è sempre previsto il coinvolgimento dei fruitori dell'opera, che con le loro reazioni e i loro movimenti diventano parte integrante dell'opera stessa, completandola, dandole vita. 

Sustainable Dance Floor
  Nello studio Roosegaarde lavorano progettisti e ingegneri, sfornando opere che emozionano sempre. In alcune prevale l'attenzione ambientale, come in “Smog free park”, che depura l'aria inquinata e “Sustainable Dance Floor”, pavimento che genera elettricità con il movimento della danza.

Flow

Wind 3.0

Crystal
  Altre sono creazioni artistiche interattive, come “Flow”, parete formata da piccoli ventilatori, o “4D Pixel” e “Wind 3.0” o altre installazioni luminose e sonore: “Lotus”, una stupefacente sfera formata da fiori che sbocciano all'avvicinarsi di qualcuno, in “Sensor Valley”, “Lunar”, “Marble”, “Crystal”, opere d'arte da sperimentare, giochi dinamici luminosi e sonori, creazioni dalla tecnologia innovativa, che provocano, stupiscono, meravigliano, divertono, regalando esperienze sensoriali, animando e valorizzando un'area urbana.

Dune
  Molto interessanti sono i progetti che valorizzano dei percorsi con luci e suoni: in “Dune” migliaia di fibre con sensori, lungo un percorso pedonale, si illuminano e suonano con il movimento di chi passa.  

Glowing Lines

  Nei progetti per strade interattive e sostenibili Roosegaarde lavora con gli ingegneri della Heijmans Infrastructure, sperimentando sostanze che catturano la luce di giorno e restano lumiose tutta la notte: nel poetico “Van Gogh Path” ciottoli fosforescenti disegnano il cielo notturno di Van Gogh segnalano l'andamento di una pista ciclabile, in “Glowing Lines” e “Smart Highway” la segnaletica stradale diventa luminosa, con l'intento di innovare il paesaggio olandese.

  Anche qui design, interattività e innovazione si fondono. La luce viene utilizzata al massimo delle sue potenzialità: materia costruttiva, nelle sue forme sostenibili, stabilisce un legame sentimentale tra uomo e natura, caratterizza con un'arte intelligente una zona, un ambiente, un percorso, riqualificando, innovando rivoluzionando, al di là, al di sopra, di normative, obblighi e adeguamenti, che troppo spesso offuscano la mente.

Fonti e per approfondimenti e immagini:
http://www.dezeen.com/2014/03/24/movie-sxsw-daan-roosegarde-glow-in-dark-trees/